Emergenza Rave – Di che parliamo?
Mentre parecchie famiglie si interrogano sul futuro cercando di capire come arrivare a fine mese e le aziende cadono.
Mentre le persone si chiedono come ammortizzare il colpo della prossima bolletta dopo anni di speculazioni e insensatezze.
Mentre sbiadiscono gli infiniti discorsi senza alcun costrutto, concedendo visibilità ad altri sproloqui dello stesso stampo che andranno a sovrapporsi ai vecchi in un continuum di…nulla assoluto.
Con più di una guerra in corso e l’inesorabile deriva valoriale in atto…cosa ci riserva il teatrino mediatico?
Indignazione e preoccupazione, non saprei dire quale viene prima.
Per cosa? Per le feste.
Dopo aver dimenticato lo Space Travel, meglio conosciuto come il famigerato “Rave di Valentano”, i media tornano a dar fiato alla bocca, polemizzando sul raduno di Halloween, Witchtek 2k22, Modena.
Rieccoci, illusionisti da palcoscenico in pieno assetto distrattivo.
Dopo le strumentalizzazioni dell’estate, i “professionisti dell’informazione” tornano a parlare di rave e “la politica” interviene con un decreto legge, provvedimento tanto in voga ultimamente.
Mah. Non credo di essere l’unica a trovare tutto ciò ridicolo.
Proprio per questo non perderò tempo elencando le loro trovate repressive, ormai ne saranno a conoscenza anche i muri con tutto quel cianciare, aspetteremo la fine del loro grottesco work in progress per ragionare sulla “serietà” delle eventuali modifiche, perchè al momento ritengo sia inutile, senza contare il rischio di farmi venire il vomito.
Meglio affidarsi a chi ne sa di più per approfondire i tecnicismi giuridici, e in ogni caso immagino sarà tutto assurdo.
Eviterò di riportare i semplici fatti di cronaca, per questo ci sono tgcom24, ANSA&CO, tutte le linee editoriali che si attengono alla sintesi, alla superficialità dell’informazione obiettiva e all’assenza di sentimento.
Tornando al punto, cerco di farmi un’idea sull’evoluzione di questo circo leggendo velocemente alcuni articoli, che assolvono il nobile compito di aggiornarci e rassicurarci sul buon operato di istituzioni e forze dell’ordine.
Si susseguono, tutti uguali, in coro.
Continuo a cercare, ci sarà pur qualcuno che prova ad andare un poco più in profondità.
Continuo a cercare perchè alle feste ho lasciato un pezzo di cuore, perchè le ho vissute e amate, perchè mi fa incazzare vedere l’immagine distorta che emerge, non è possibile comprendere il quadro generale di un fenomeno tanto controverso, scorgendone solo un angolo.
Mi fa male prendere atto della deviazione distruttiva che ha in parte causato lo smarrimento del potenziale filosofico insito nei free party, mi fa male rendermi conto di essere stata parte del processo, allontanandomi da quella dimensione, chiudendo quel canale di resistenza per concentrarmi su altro invece di lottare per la sua sopravvivenza, di continuo messa a rischio da atteggiamenti irrispettosi, dagli inevitabili errori e dalla lenta perdita di senso.
Quel mondo, quello che stanno cercando di distruggere, con l’aiuto di tutti, è stato anche il mio mondo, per parecchio tempo, con le sue potenzialità, i suoi rischi, con le possibilità e le criticità.
Per questo, sento il bisogno di condividere la mia visione.
Come spesso mi capita, percepisco le varie dichiarazioni pubbliche come spocchiose e paternalistiche, un inutile blaterare senza cognizione di causa, privo di ogni autentica spinta verso una vera comprensione.
“Basta rave party illegali, delinquenti che spadroneggiano, istituzioni umiliate: ora si cambia! Complimenti al ministro Piantedosi, avanti cosi'” Matteo Salvini, vicepremier tweet (or twit?).
Il ragazzo nel video che compare dopo la sovraccitata e sprezzante sentenza del leader leghista dice molto, pur non essendo consapevole delle implicazioni politiche e dei fattori di denuncia sociale essenziali per altri, con molta semplicità centra un punto fondamentale della questione, che evidenzia l’assurdità di un così cospicuo spiegamento di militari.
Il succo è questo: stiamo solo ballando…easy.
Capisco ci sia un problema di legalità, questo è indubbio.
Un reato è un reato, ok. Come la violazione della privacy.
E’ lecito citofonare alla gente accusandola di spaccio aizzati dalla folla o improvvisarsi paparazzi sui social per denunciare al popolo la problematica che ci tocca più da vicino?
Gli esempi si riferiscono alle trovate da cowboy di Salvini.
Una cosa sono i fatti, un’altra è pensare siano giustificabili o meno, che è invece riconducibile alla propria percezione della realtà, in definitiva un atto arbitrario.
In sintesi: hanno rotto con le finte paternali, gli abusi di autorità, l’ipocrisia e soprattutto con le sceneggiate. Hanno rotto.
E forse sì, possiamo anche essere definiti tutti delinquenti, va benissimo, il mio cartone animato preferito è Robin Hood.
Preferisco stare nella “legalità della mia coscienza” che avvalorare delle leggi che remano contro tutto ciò in cui credo, partorite da un sistema malato, alienante, iperburocratico, altamente divisivo, gerarchico e privo di ogni senso che vada oltre la profondità di certi portafogli e certe posizioni di potere, di qualunque genere esso sia.
Se “delinquente spadroneggiante” è inteso in tal modo, mi dichiaro colpevole, se invece parliamo di atteggiamento arrogante e autoritario, credo si debba guardare altrove.
Forse dovremmo riflettere sull’autoritarismo e sulla natura delle istituzioni.
Da dove viene, dove affonda le sue radici l’ostracismo ai rave?
Le droghe sono ovunque, legali e illegali, c’è abuso e uso, consapevolezza e attenzione come incoscienza e pericoli.
Un sacco di variabili insomma, è un discorso complesso che merita di avere il suo spazio e necessita di riflessioni accurate, non certo di tifo da stadio, dogmi, nauseanti moralismi o di assunti generati da tabù.
Se davvero la preoccupazione principale fosse stata l’incolumità dei ragazzi per l’apparente e inevitabile crollo dell’edificio non avremmo visto più ambulanze che camionette, all’esterno?
E l’elicottero? Ma scherziamo? Soldi pubblici ben spesi direi.
Sicuramente possono verificarsi errori di valutazione sulla scelta della location, ma proviamo a scrivere nel browser “crollo di un capannone” e vediamo se il primo link che esce parla di rave.
Ah no. Si parla di operai, di maiali in un allevamento e persino di Amazon.
Già, gli incidenti capitano di continuo, anche alle feste.
Gli incidenti e gli errori di valutazione sono ovunque, come la droga.
Crollano i ponti e la sicurezza sul lavoro in certi casi è un miraggio, serve la montatura di un processo mediatico?
Nella morsa sempre più stretta del controllo, si cerca di mantenere quell’autonomia e quell’autodeterminazione di cui necessita l’espressione dell’arte fuori da certe logiche, anche quelle che la nostra mente a volte ci impone. Non è facile da spiegare, è un percorso.
Capita che il fiume straripi dal letto che qualcun’altro ha scavato per lui, l’acqua è incontenibile, a volte fa danni, ma da lei dipende la vita.
Quindi, come si dovrebbe fare? Non piacciono a nessuno le alluvioni.
Il livello di degrado che a volte si sfiora o si supera, non solo alle feste, è un punto sul quale si dovrebbe riflettere per migliorare.
Il traffico stradale del weekend verso i centri commerciali, al contrario, piace ed è socialmente accettato, la bulimia di materialismo che va a riempire quell’inspiegabile vuoto allo stomaco non è un problema, in fin dei conti conviene sempre…a qualcuno.
E’ di certo un toccasana per quelle dinamiche economiche che sembrano animare le lamentele sui party illegali, simili a quelle dell’Associazione Italiana Imprese di intrattenimento da ballo e di spettacolo SILB o di Confcommercio.
Con mia grande sorpresa, trovo uno spunto interessante su Repubblica nell’intervista a don Luigi Ciotti:
“Onestamente, direi che prima di applicare misure restrittive di carattere anche penale, il fenomeno dei rave deve essere innanzitutto compreso nelle sue radici. Dividersi tra “indulgenti” e “proibizionisti” può rassicurare forse gli elettorati di riferimento e creare nuovi consensi, ma non aiuta a capire i bisogni e i desideri profondi che animano questi raduni […] Mi sembra così evidente che – come i giovani degli anni ’80 e ’90 cercavano nelle droghe pesanti una via di fuga da un modello di vita borghese percepito come “alienante” – così i giovani di oggi cercano in questi raduni estemporanei, organizzati per vie informali, la Comunità Perduta: un sentimento del convivere e del condividere di cui nella società del profitto, del consumo e delle guerre non è rimasta traccia”.
In poche righe sintetizza il messaggio che vorrei riuscisse a passare.
Per non andare avanti all’infinito e concludere, lo spirito di quel mondo non è morto.
Finalmente ho trovato un video dove vengono coperti i volti, vedo unicità.
Ho visto anche autentico disagio a volte, fragilità e insicurezze ma…di nuovo, vedo identità.
Viviamo e siamo, anche se ciondolanti, impolverati e stanchi.
Emozionati, nel delirio e in connessione con la terra e l’aria.
Il suono che vibra tra i sorrisi e gli sguardi.
Il buio che piano piano lascia spazio alla luce.
L’immensità del cielo che si tinge di quel meraviglioso carta da zucchero in cui ombre e profili si iniziano a delineare, la sensazione tipica della mancanza di sonno che si fa sentire, la stanchezza e la voglia di non staccarsi mai da quelle casse si fondono in uno stato di bellezza che ti riempie corpo e anima.
Momenti introspettivi sola con te stessa, tu e la musica soltanto, si alternano a scambi di visioni, seduti ai margini, in una fusione di attimi significanti che non finiscono semplicemente, si dissolvono con il ritorno forse, ma lasciano un segno indelebile.
Il tuo vissuto in condivisione.
Per la gif lancio di questo articolo (su telegram) ho scelto il flyer del lontano Witchtek III.
Correva l’anno 2008.
Ho riesumato il vecchio hard-disk e per un po’ mi sono persa nei ricordi.
Nel 2021 ad Halloween c’è stato il quindicesimo dei Revolt, questi pochi secondi bastano per intuirne lo spirito.
Sempre festeggiato, lontano dalle telecamere e dalle chiacchiere.
Mi chiedo quale sia, ora, la vera funzione di questi riflettori.
3 COMMENTI
Trovo davvero assurdo che tra le prime preoccupazioni del nuovo governo ci siano le feste…
Aziende chiudono piegate dai rincari,le famiglie faticano sempre piu’ ad arrivare a fine mese,gli effetti avversi dei veleni magici galoppano,nel cielo si vedono “disegni” in continuazione,ma il vero problema sono i rave!
La cosa che mi lascia perplessa è anche notare quante persone siano felici di questi nuovi provvedimenti,viene quasi naturale chiedersi se al posto del cervello ci sia la segatura.
Tra l’altro apprezzerei vedere le forze dell’ordine dedicarsi con tanta dedizione a buttar fuori gli occupanti di case già abitate da anziani soli che se si allontanano per fare commissioni necessarie,tipo spesa o visite e al rientro trovano la propria dimora occupata..evidentemente quello va bene.
Ad oggi,evidentemente, il ruolo delle forze dell’ordine dev’essere reprimere.
Reprimere i rave.
Reprimere il dissenso delle piazze.
Povera Italia,gestita da burattini incapaci.
Povera Italia in mano a lady Aspen che porta avanti l’agenda 2030 e nel frattempo distoglie l’attenzione puntando i fari su problemi che dovrebbero essere non solo in secondo piano,ma proprio depennati dalla lista dei problemi
Impeccabile come sempre.
Cmq davvero,l’Italia sprofonda e per lady Aspen i problemi sono rave e reddito.
💜 E come sempre, è per me un onore ricevere la tua schietta approvazione!😜
Lady Aspen poi è bellissimo😂
Mi fa tanto piacere leggere feedback simili, soprattutto quando arrivano da chi ha vissuto le feste…mi danno forza perché so di non parlare solo per me, non è solo la mia interpretazione di quello spirito…è una roba forte che ci ha legato e ci accomuna tutti, ancora oggi!
Mi piacerebbe venisse compreso anche da chi sta fuori, perché è davvero tutto collegato, non so se riuscirò a raggiungere l’esterno ma ci si prova!
Ti abbraccio Baby…