Antropologia

La caduta delle civiltà — Il Collasso dell’età del bronzo — Apocalisse Mediterranea


Come per il primo episodio, sotto al video potrete trovare immagini e link per approfondire gli argomenti trattati —

Intorno al 1100 a.C., proprio alla fine dell’età del bronzo, un’ondata di distruzione si abbatte sul Mediterraneo orientale. Cancellò intere civiltà dalla mappa, lasciando solo cenere e rovine.

Questa catastrofe, conosciuta come “il crollo della tarda età del bronzo”, è diventata uno dei perduranti enigmi dell’archeologia. Voglio indagare i motivi per cui tante società sono potute crollare tutte insieme, e apparentemente senza preavviso, così come esaminare le lezioni che potrebbero insegnarci sul nostro mondo sempre più globalizzato e interconnesso.

https://youtube.com/watch?v=YBYyA30_9wo

SULLA CITTÀ DI HATTUSHAHattusha, Capitale dell’impero ittita: un saggio fotografico · www.greelane.com – Istruzione alle risorse…
Un saggio fotografico delle rovine del Hattusha, la capitale del grande impero ittita che governò quella che oggi è…www.greelane.com

SU ALACA HÜYÜK., SEDE DELLE TOMBE REALI DEL BRONZO ANTICO:

Località turca dell’Anatolia centro-settentrionale situata a oriente del fiume Halys, una ventina di chilometri a nord di Bogazköy, l’antica Khattusha. Su una piccola altura, da cui deriva il nome del sito, è stata individuata una città fortificata ittita, fiorente nel secondo millennio a.C.

I primi interventi di scavo risalgono agl’inizi del secolo e hanno interessato il settore delle mura di cinta del periodo ittita, con particolare riguardo all’area della cosiddetta ‘’Porta delle sfingi’’ con ortostati scolpiti a delimitazione della torre aggettante. Agli scavi condotti dal 1935 al 1939 si devono la scoperta di tombe reali del Bronzo Antico e l’individuazione della stratigrafia del sito, con una frequentazione che va dal Calcolitico sino al periodo frigio. Di particolare rilievo sono i dati che emergono dalla necropoli reale, che mostrano la regione di A. H. pienamente partecipe dei progressi culturali, e soprattutto tecnologici, che caratterizzano le altre civiltà del Bronzo Antico, con significative corrispondenze in aree limitrofe quali il Ponto, il Caucaso settentrionale, l’Egeo, la Troade e la Mesopotamia.

Cancello della Sfinge.

Un’ampia discussione ha in questi ultimi anni interessato i corredi metallici della necropoli tra cui i caratteristici ‘’stendardi’’ cultuali in bronzo, con integrazioni d’oro e d’argento. Prodotti di un artigianato al più alto livello, sono stati letti come riflessi di un’arte palatina espressa da una società rigidamente stratificata.

UNA MAPPA CON I SITI ARCHEOLOGICI TURCHI —

https://medium.com/r/?url=http%3A%2F%2Fwww.transanatolie.com%2FEnglish%2FTurkey%2FAnatolia%2FAncient%2520Cities%2FTAY%2Farcahoelogical_sites.htm

Archaeological Sites in Anatolia Turkey, Top Turkish Sites
Palaeolithic/Epipalaeolithic Age of Anatolia Turkey The longest of the cultural periods, beginning from the dawn of…www.transanatolie.com

L’OPERA DI ROBERT DREWS SULLA FINE DELL’ETÀ DEL BRONZO (PDF SCARICABILE IN INGLESE)ROBERT DREWS-The end of the bronze age
Academia.edu is a platform for academics to share research papers.www.academia.edu

SU PAUSANIA IL PERIEGETA
In greco periëgëtës con l’accento sulla ultima ë significa colui che va in giro, gironzolone, derivato dal verbo periágø = andare in giro. Scrittore greco della metà del secolo II dC. Nativo forse della Lidia, visitò la Palestina, l’Arabia, l’Egitto, l’Italia e soprattutto la Grecia, della quale lasciò una descrizione sistematica nell’opera in 10 libri Periegesi della Grecia.

La materia è ordinata per regioni e le notizie fornite riguardano la storia, la topografia, i monumenti, i culti di ognuna di esse. Oltre che di grande interesse, la Periegesi è, per la ricchezza e l’accuratezza della documentazione sui monumenti e le opere d’arte, fondamentale ai fini della nostra conoscenza della Grecia classica e di età imperiale.

Nonostante l’autore registri a volte notizie leggendarie o errate, la sostanziale veridicità del suo racconto è stata accertata dalle ricerche archeologiche. Pausania predilige in scultura — e ciò spiega alcune lacune nella sua esposizione — le opere della scuola attica, dimostrando poca comprensione, come del resto i suoi contemporanei, sia per l’arcaismo (che apprezza invece in architettura) sia per l’età ellenistica.

Pausania detto il Periegeta
Pausania detto il Periegeta In greco con l’accento sulla ultima significa colui che va in giro, gironzolone, derivato…www.summagallicana.it

QUINTO SMIRNE E LE POST-OMERICHE — — DOPO LA CADUTA DI TROIA

L’opera per cui Quinto di Smirne è conosciuto sono le Postomeriche [in greco Tà meth’Homérou]. Il poema si compone di quattordici libri in esametri. La vicenda prende le mosse dalla conclusione dell’Iliade, di qui il nome dell’opera. L’organizzazione degli argomenti risponde ad un criterio strutturale ben preciso. I libri sono divisi secondo lo schema 5 + 4 + 5.
 I primi cinque libri sono una vera e propria Achilleide, che va dall’uccisione di Pentesilea alla contesa per il possesso delle armi.
 I libri VI-IX sono occupati da un’azione epica ‘corale’ comprendente cinque battaglie fra Greci e Troiani, i quali ne vincono due per parte, e una ha esito di parità.
 Gli ultimi cinque libri riprendono il carattere monografico e narrano gli episodi dalla morte di Paride al ritorno in patria degli Achei vincitori.

SULL’IMPORTANZA DEL BRONZO NELLA SOCIETÀ DELL’EPOCA — CAROL BELL (PDF SCARICABILE IN INGLESE)The Merchants of Ugarit: oligarchs of the Late Bronze Age Trade in Metals?
Ugarit’s location at the nexus of land based routes that delivered tin from Central Asia and Eastern Mediterranean…www.academia.edu

SUI POPOLI DEL MARE


Ugarit, Siria: il luogo di nascita dell’alfabeto occidentale

La prima volta che ho visitato le rovine di Ugarit , oggi conosciuta come Ras Shamra, all’inizio degli anni ’70, è stato con un amico, che a quel tempo era professore di lingue in una delle università di Toronto.
Non ho mai dimenticato l’eccitazione provata quando ha acquistato una replica del primo alfabeto al mondo incisa su una tavoletta grande quanto un dito.

Da quel momento ho visitato queste rovine, 16 km (10 miglia) a nord di Latakia, il principale porto della Siria , una mezza dozzina di volte. Eppure, per me, la sua magia è ancora lì.

La tavoletta su cui è inscritto l’alfabeto ugaritico è il primo alfabeto al mondo.

L’alfabeto che questa antica città ha dato al mondo occidentale è, forse, il più grande contributo all’evoluzione dell’umanità. Per me, è un luogo circondato da un’aura di incredibile mistero e romanticismo.
[LINK ALL’ARTICOLO]

ALLA DEA NIKKAL — LA CANZONE PIÙ ANTICA AL MONDO

Megiddo, anche detta Armageddon (ebr. Mĕgiddō) Antica e potente città di Canaan, dominante la via militare che dall’Egitto portava alla Mesopotamia. Costituisce per monumentalità di resti e continuità d’occupazione uno dei principali siti palestinesi di età preclassica. È stata riportata alla luce, tra l’altro, una magnifica collezione di avori scolpiti.

SUL FARAONE RAMSES III

Ramses III : il faraone guerriero
Ramses III, uomo di grande carattere e desideroso che il suo paese tornasse ad essere una potenza internazionale…storiedistoria.com

UN DETTAGLIO SULLA BATTAGLIA DEL DELTA DEL NILO [INGLESE]The Battle of the Nile Delta, 1178 B.C.
This is the first in a monthly series which will examine battles in the history of the ancient Near East. Egypt in the…web.archive.org

SUL VULCANO HEKLA

Dall’874 ci sono state più di venti eruzioni registrate a Hekla, la natura feroce e ardente di questo sito ha portato molti europei durante il Medioevo a riferirsi a questo vulcano di 1.491 metri come la Porta dell’Inferno.
La parola islandese Hekla denota un breve mantello incappucciato, forse un riferimento alle nuvole che tendono a raccogliersi intorno alla sommità del vulcano. Altri osservatori hanno paragonato la forma del vulcano a una barca rovesciata, con i due crateri più attivi di Hekla che formano la chiglia.

Nel XVI secolo, lo studioso tedesco Caspar Peucer scrisse che l’ingresso all’inferno si trovava nell’abisso senza fondo di Hekla Fell.
Tali storie erano comuni nel Medioevo, molte delle quali si sono perpetuate dopo la drammatica eruzione del 1104. I monaci cistercensi di tutta Europa conoscevano questo sito, e nel suo volume del 1180 Liber De Miraculis, Alberto di Chiaravalle scrisse di Hekla;
Il famoso calderone di fuoco della Sicilia, che gli uomini chiamano il camino dell’inferno, quel calderone si afferma come una piccola fornace in confronto a questo enorme inferno.

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Traduzione a cura di Mer Curio